top of page

"La politica deve essere presbite non miope"

16 feb 2025

Padovani a Roma assieme ad altri 400 amministratori locali per una nuova politica oltre le appartenenze di partito

Padovani ha preso parte all'incontro costituente della Rete di Trieste: il network nazionale di amministratori di ispirazione cattolica che si pone come obiettivo la generazione di processi e iniziative politiche trasversali rispetto ai confini partitici ed ispirati ai valori della Dottrina Sociale della Chiesa. Sotto il contributo apparso su La Voce della Diocesi di Ferrara-Comacchio.


ROMA - C’è fermento nel mondo cattolico sul tema dell’impegno politico. Venerdì 14 e sabato 15 febbraio lo abbiamo toccato con mano a Roma, alla Domus Mariae, storica sede dell’Azione Cattolica, dove ci siamo ritrovati in oltre 400 per l’evento fondativo della Rete di Trieste. È la rete di amministratori locali di ispirazione cristiana che si era formata spontaneamente durante la Settimana Sociale di Trieste, che aveva a tema la democrazia, e che ora conta 700 aderenti costantemente in crescita.

“Una sorpresa dello Spirito” l’ha definita mons. Renna, Presidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali, che ha invitato a camminare insieme perché “le polarizzazioni politiche immiseriscono e non aiutano a comprendere e affrontare le sfide”.


Amministratori di centrosinistra, centrodestra e liste civiche, accomunati dal riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa e dalla voglia di incontrarsi e dialogare, con il sostegno e l’accompagnamento delle associazioni: Azione Cattolica, ACLI, Agesci, Comunione e Liberazione, Focolarini, Rinnovamento nello Spirito.


Anche questa è una novità, che abbatte una parete di cristallo che spesso ha fatto sentire isolato chi dai percorsi di formazione e di fede ha maturato una scelta di servizio attraverso l’impegno politico. C’è fermento come dicevamo, e c’è forse una consapevolezza che il momento storico richiede al mondo cattolico, nel rispetto dei vari ruoli, una presenza e una capacità di fare proposte per il bene del Paese.


Sono stati due giorni di alto profilo, nei quali abbiamo respirato un clima di cordiale trasversalità, ascoltando ad esempio sullo stesso palco l’ex senatrice Binetti di Forza Italia ricordare l’importanza dei valori fondanti e l’onorevole Ciani di Demos, vicecapogruppo del PD, avvertire che l’individualismo è a-cristiano e che solo una società che si prende cura dei più deboli si fortifica.


Si percepiva la gioia di ritrovarsi e di potersi confrontare in modo costruttivo, di scoprire che la propria esperienza di impegno politico come vocazione alla carità, di fatica, di disagio per la politica urlata e aggressiva, ma anche di pratiche positive realizzate, è comune a tanti. Un clima a cui siamo abituati nell’associazionismo cattolico ma quasi sempre estraneo -purtroppo- nei luoghi della politica.


Francesco Russo, uno dei principali animatori di questa Rete, l’ha definita un ornitorinco: un animale strano che sfugge alle classificazioni. Non un partito, non una corrente, ma persino più di un partito: un modo diverso di fare politica, un luogo di discernimento e di elaborazione di proposte trasversali, nell’interesse della comunità e soprattutto dei più bisognosi, che di solito

non richiamano l’attenzione di politici e media.

Elena Granata ha introdotto i lavori parlando infatti di valori non notiziabili: “parleremo di poveri,

di anziani soli, di giovani emigrati, di migranti, di carcerati”, superando la distanza tra la politica e le persone, preoccupati non di stare al centro ma “in mezzo”, dove ci sono le persone e dove i

problemi si vivono.


E infatti le priorità emerse dai tavoli di lavoro serali, condotti con il metodo dei gruppi sinodali,

sono state lo spopolamento dei piccoli centri, il welfare inclusivo, l’isolamento dei giovani, la

cittadinanza attiva, i servizi sanitari territoriali; cui si aggiungono pace e clima, richiamati da

Stefania Proietti, ex sindaca di Assisi e presidente della regione Umbria, e naturalmente lavoro,

richiamato da Claudia Porchietto, sottosegretaria della regione Piemonte.


Una grande ventata di entusiasmo l’hanno portata i più giovani, protagonisti di una sessione

dove hanno suonato la sveglia, rivendicando di essere il presente e non il futuro, ed esprimendo con forza la ricerca di senso della vita come obiettivo primario.

Su tutti questi temi la rete proverà nei prossimi mesi a fare proposte per le amministrazioni e a

coinvolgere i cittadini, stando in mezzo alle persone e ai problemi.

C’è fermento e c’è anche una speranza: che si abbia la forza di dimostrare che la politica non

deve per forza essere uno scontro perenne ma può essere luogo di composizione e di ricerca

del bene comune.


Anche a Ferrara ci sembra un’occasione da non perdere, perciò stiamo raccogliendo adesioni e costruendo la rete.


Dario Maresca, ex consigliere comunale di Ferrara

Nicola Padovani, consigliere comunale di Masi Torello

  • Facebook
  • Instagram

© 2024 Committente Responsabile: Nicola Padovani

 Powered and secured by Wix

bottom of page